Tab Article
Sono raccolte in questo volume le più belle fiabe composte da scrittori e scrittrici francesi del Seicento e del Settecento. Negli ultimi anni del regno di Luigi XIV cominciò a dilagare una vera e propria moda "delle fate" che stimolò molti intellettuali alla rielaborazione, nel nuovo genere letterario della Fiaba o Racconto delle Fate, delle più significative narrazioni provenienti dalla tradizione popolare. In quegli anni il "fatismo" divenne una vera mania: dame e cavalieri, ma soprattutto dame, gareggiavano a chi più brillantemente avrebbe sbrigliato la fantasia e più tardi, quando, con la presenza di Madame de Maintenon e dei suoi costumi severi, il gran galoppo delle fiabe si fu calmato, anche allora e per molti anni in Francia si continuò a favoleggiare. Naturalmente, il compito di aprire la sfilata spetta di diritto a Charles Perrault, iniziatore del genere e di gran lunga superiore ai suoi continuatori. Nato a Parigi nel 1628, pubblicò nel 1697 uno smilzo libretto di fiabe che gli assicurò l'immortalità. Dai racconti suoi e degli altri protagonisti di questa magica stagione letteraria hanno tratto ispirazione artisti diversi anche in epoca moderna, da Gustave Doré a Walt Disney, da Maurice Ravel a Jean Cocteau, che hanno continuato a raccontarci, con i più diversi mezzi espressivi, le fantastiche avventure del Gatto con gli stivali, della Bella e la Bestia, di Cappuccetto Rosso, di Barbablù, di Pollicino: indimenticabili e immortali. Introduzione di Emanuele Trevi.